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Anatomia di una domus de janas

  • docdomusdejanas
  • 16 dic 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

Abbiamo visto come la fotogrammetria, e le tecniche di rilievo tridimensionale in generale, consentano oggi di ricostruire modelli tridimensionali i quali possono rappresentare una risorsa nuova ed utile che ci permette di studiare e documentare l’oggetto rilevato in maniera completa, sia dal punto di vista geometrico che dell’informazione fotografica.


Lo stesso modello tridimensionale inoltre costituisce la base per la produzione di elaborati bidimensionali tradizionali quali sono le planimetrie, le sezioni e le assonometrie.


Questo tipo di rappresentazioni infatti rappresentano ancora uno strumento utile per la descrizione grafica dell’oggetto, offrendo punti di vista prestabiliti con la quale è possibile approfondire determinati elementi.

Gli elaborati bidimensionali a cui abbiamo accennato si dividono in proiezioni ortogonali (planimetrie, sezioni e prospetti) e proiezioni assonometriche (assonometrie).


Le proiezioni ortogonali sono un metodo analitico del disegno tecnico attraverso il quale un oggetto, che per sua natura è descritto in tre dimensioni, viene proiettato ortogonalmente (quindi perpendicolarmente) su un piano secondo viste prestabilite (solitamente dall’alto, di fronte e di fianco).


Per esempio la pianta è una vista dall’alto su un piano di proiezione orizzontale (generalmente coincidente con il piano di calpestio.). Essa può coincidere anche ad una sezione su un piano orizzontale, eseguita ad una quota stabilita. (Fig. 1)


Figura 1 - Planimetria


La sezione invece è una vista che si ottiene tagliando l’oggetto in un determinato punto. In genere è longitudinale o trasversale alla pianta. (Figg. 2-3)

Figura 2 - Sezione trasversale

Figura 3 - Sezione con vista dal basso

L’assonometria è invece un metodo sintetico del disegno tecnico e permette di avere una visione tridimensionale dell’oggetto descritto. (Fig. 4)

Figura 4 - Assonemteria


 
 
 

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