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Il progetto Domus de janas: documenting the past nasce con lo scopo di documentare e divulgare il mondo delle domus de janas attraverso strumenti moderni e digitali.

 

Com’è noto, le domus de janas sono sepolture ipogeiche risalenti al Neolitico Recente che proseguono sino alle prime fasi dell’Eneolitico sardo.

Ad oggi si contano circa 2000 domus de janas, distribuite prevalentemente nella Sardegna centro-settentrionale e con qualche scarso esempio nel sud dell’isola.

 

Il nome caratteristico è dovuto alla credenza che fossero le dimore (da qui il vocabolo sardo domus) delle janas, fate o esseri magici della tradizione popolare sarda.

 

Queste sepolture sono caratterizzate da uno sviluppo planimetrico composto da: un ingresso che può essere a pozzetto, semplice o preceduto da un corridoio (dromos), da una prima camera (anticella) e da un ampio ambiente principale dal quale si aprono altre stanze che servivano per la deposizione dei defunti.

 

Gli ipogei inoltre possono essere caratterizzati dalla presenza di una serie di elementi architettonici e simbolici (legati alla religione) eseguiti con diverse tecniche come la scultura a bassorilievo, l’incisione e la pittura. Mentre tra motivi architettonici si riconoscono gli elementi base delle abitazioni preistoriche quali i pilastri, i soffitti ad uno e a doppio spiovente, i focolari, gli architravi nei i motivi simbolico religiosi spiccano le protomi taurine, figure antropomorfe e altri motivi astratti come spirali o denti di lupo.

 

Proprio queste caratteristiche, così variegate e complesse, che vanno a comporre un registro architettonico, artistico e simbolico ad oggi unico e fragile, fanno delle domus de janas un caso esemplare che rende non solo utile ma soprattutto necessaria una documentazione approfondita ed esaustiva che rappresenti allo stesso tempo uno strumento di studio, di divulgazione e, soprattutto, di tutela e conservazione.

 

Oggi, grazie all’avanzamento tecnologico nel campo del rilievo topografico e della documentazione nel campo dei beni culturali si è in grado di produrre una serie di prodotti digitali quali modelli tridimensionali fotorealistici ad alta risoluzione e mappature delle superfici utili sia per lo studio archeologico sia per il supporto tecnico alle operazioni di restauro, di conservazione e di tutela del bene.

 

Gli stessi strumenti e prodotti inoltre, si stanno sempre più imponendo nel campo della comunicazione e divulgazione dei beni culturali, attraverso lo sviluppo di supporti e di ambienti virtuali in cui l’utente può interagire imparando e allo stesso tempo divertendosi.

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